mercoledì 20 aprile 2011

“Gocce di notti silenziose”

di Grazia Calanna (graziacalanna@lestroverso.it)

Intinge “la penna nel rosso del furore, dentro magma ribollente”. Nostalgica, come il presente che “trafigge la vaporea figura d’una vita trasparente”. Incandescente come fiamma “che arde e si consuma lenta”. Tenace, come “l’edera” che “vigorosa e trionfante” si abbarbica alle pareti dell’intenzionale isolamento, in prospera solitudine. Una “voce senza eco” che si tramuta in “divina favilla, Poesia, sete d’immenso”. Un richiamo in “soffi” d’essenza “ridestata” quello di Aurora Romeo, giovane autrice di Gocce di notti silenziose, silloge edita da Prova d’Autore. La poetessa interroga la notte affinché con “voce bianca” e risonante possa svelarle segreti beffardi, propri di un “passato immutabile”, custoditi dal vento. Reminiscenze dalle “pallide gote”, basta sfiorarle affinché l’atmosfera si addolcisca. Il crepuscolo inoltrato, pacatamente, diviene “rifugio di intimi rapimenti”, irrinunciabile “culla stellata di pace e di umani sogni”. Versi coesi che narrano di un mondo sovrastato da una “coperta di cielo” che “col suo bacio freddo” cinge senza mai scaldare. Di un campo che ha rigettato l’inerme aratro, “sconfitto, piegato dalla colpa di un libero arbitrio infame”. Di un grido raccolto, “lo spezzan le pietre”. Di un canto “muto”, intento a ricamare nel vuoto “vane corolle… petali amari dal polline mendace”.

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domenica 10 aprile 2011

"Il pensiero filosofico di Marx"

di Federico Sollazzo (p.sollazzo@inwind.it)

Mario Dal Pra, Il pensiero filosofico di Marx, a cura di Dario Borso, Shake

(Dalla nota dell'editore)

Nel Novembre del 1956, a guidare i carri armati sovietici in Ungheria non fu solo l’esercito, né solo il Politburo: fu il marxismo-leninismo, ossia la versione di Stato del marxismo.
Tra i pochi intellettuali italiani di sinistra ad avversare tale aberrazione si trovò Mario Dal Pra che, sulla scia di poche intuizioni offertegli dall’amico Giulio Preti, si dette a ricostruire liberamente (ossia senza i paraocchi terzinternazionalisti, ma con gli attrezzi della filologia) l’itinerario intellettuale del giovane Marx.
Così adesso, che con l’Oriente sovietico parrebbe crollato il marxismo stesso, queste pagine scritte per pochi allievi restano, fresche e incontaminate, per le nuove generazioni.

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